Ospiti in Galleria: stasera Silvestro Serra intervista Mimmo di Marzio e Paolo Manazza al Finissage della loro mostra “Brothers” da Previtali
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Fuori sala, Oltre il sipario
Pubblicato Novembre 20, 2023
Il Direttore di "Touring", il mensile del TCI_Touring Club Italiano, incontra i due artisti e giornalisti sul tema della loro doppia vocazione.
La galleria d’arte come luogo d’incontro e relazione. Questa la convinzione di Lorenzo Valentino, direttore della Galleria Previtali in via Lombardini 18, dove, dal 9 ottobre, si è tenuta la mostra “Brothers”, di Mimmo di Marzio, giornalista de il Giornale oltre che pittore, e Paolo Manazza, giornalista critico d’arte del Corriere della Sera e fondatore di Artslife.com oltre che artista, a cura di Luca Zuccala.
Finisce questa sera, lunedì 20 novembre, e per l’occasione Valentino ha organizzato il convegno dal titolo “THE SECOND LIFE, giornalisti e/o pittori, ovvero raccontare storie tra parole e immagini“. Il tema della serata è stato proposto da Silvestro Serra, giornalista e viaggiatore, direttore di Touring, la rivista del TCI-Touring Club Italiano: dalle 19 i due artisti/giornalisti verranno intervistati da Serra su vari aspetti della loro doppia scelta, tra comunicatori attraverso la parola e l’arte.
Si toccherà anche il tema della crisi della carta stampata e in generale del giornalismo: quella di Di Marzio e Manazza di dedicarsi con più attenzione alla pittura è una scelta dovuta alla crisi della parola o alla libertà di abbracciare la propria reale vocazione pittorica?
Questi e altri argomenti, per una serata che consentirà anche di vedere la mostra e prendere un aperitivo insieme: “è nel nostro stile -spiega Valentino-. Per ogni mostra organizziamo una serie di incontri (all’inaugurazione si era tenuto il convegno “Le vie alternative del mercato dell’arte”, coordinato da Zuccala e con ospiti Camilla Gurgone, Caterina Angelucci, Maryna Rybackova, Chiara Sorgato, Arianna Maestrale, n.d.r.).
Manazza e Di Marzio sono due artisti, amici nella vita privata e accumunati dalla tecnica della pittura: dove, però, Di Marzio mostra nei suoi paesaggi, animati da ritratti spesso di famiglie o amici, quasi delle foto-ricordo scattate dal suo pennello in situazioni e ambienti naturali diversi, in Manazza prevale l’informale. Geometrie, o meglio macchie di colori che disegnano tele astratte, certo, ma sempre anche armoniche. Così vicini nel colore e nell’armonia generale che ispirano entrambi i linguaggi, così diversi nel modo in cui si approcciano alla tela. Sui due piani della Galleria si trovano quindi, insieme, esposte una cinquantina di opere di grande e piccolo formato, oli su tela che nel caso di Di Marzio privilegiano la rappresentazione del corpo come manifesto di un’umanità verista e decadente, un intimismo psicologico caratterizzato dal ritrarre la vita domestica e famigliare con profondità di analisi rivelata dai dettagli delle figure sono realiste ma sempre in un clima di memoria, di ricordo salvato dal tempo. Nel caso di Manazza i rimandi all’espressionismo astratto evidenziano un profondo studio del colore che si esprime come un caleidoscopico alfabeto di passioni che, pur attingendo a sorgenti non razionalmente controllabili, restituisce un quadro di armonie.