Un tuffo nei mondi “hard boiled” di O’Neil e ben resi da Trifirò, grande attore e regista in scena per la nuova produzione del Teatro Out Off

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Ciapa'l tram

Pubblicato Febbraio 29, 2024

Roberto Trifirò e Claudio Lobbia in una scena di "Hughie", credit @AngeloRedaelli
Roberto Trifirò e Claudio Lobbia in una scena di "Hughie", credit @AngeloRedaelli

Ancora fino al 3 marzo la storia di Erie, il giocatore d'azzardo che cerca soci nel credere ancora nella vita e le sue illusioni

Non so quanti che stanno leggendo questo articolo conoscano il Virgin Motel, l’albergo sperduto nelle frequenze di Virgin Radio in onda dalla domenica al giovedì dalle 23.00 alle 02.00: Johnny J. Douglas è il portiere di notte dell’hotel sperduto nel deserto della Death Valley. 30 stanze dalle mura ingiallite, un ascensore che non funziona e le pale sul soffitto che girano lente. Anime perse arrivano qui con tutti i loro bagagli di esperienze e problemi, e, tra un pezzo e l’altro di musica rock, Johony J. Interagisce con loro e ne tratteggia le caratteristiche: vite al limite, da metropoli, racchiuse nei quadri di Edward Hopper come nella letteratura hard boiled dei romanzi di Dashiell Hammett e Raymond Chandler.

Così anche al Teatro Out Off, fino al 3 marzo, grazie a Hughie, dal testo del 1941 di Eugene O’Neil (New York, 1888- Boston, 1953), pubblicato postumo e mai rappresentato in Italia, tradotto da Roberto Trifirò, anche regista e attore protagonista, si entra nel mondo dei duri dal cuore tenero cantato anche dal nostro Fred Buscaglione: gente che impara presto a schivare pallottole mentre mette sul piatto nuove fiches e conquista pupe bionde che sanno stare al gioco.

Una scena aperta, di Gianni Carluccio, mostra un ampio bancone da hotel sospeso nell’aria (è sorretto non dalla base e può ondeggiare a spinta), come a esprimere anche visivamente la precarietà delle vite che arrivano in quel luogo. Un tappeto chiaro, ma pesante, e due poltrone: è qui che arriva (o meglio torna) Erie Smith, Roberto Trifirò, giocatore d’azzardo nonché abituale frequentatore dell’hotel. Lo squattrinato cliente fisso entra, e subito attacca bottone con Charles Hughes, Claudio Lobbia, il nuovo portiere di notte: Hughie, che dà il titolo allo spettacolo, il suo predecessore nonché ingenuo confidente di Erie, è morto. Ecco che inizia uno spettacolo tutto di movimenti studiati nel dettaglio, di parole e toni calibrati uno ad uno.

Trifirò si mostra, come sempre, un attore e regista esemplare, di grande approfondimento: ogni attimo dello spettacolo è studiato nelle parole, nei toni, nei gesti e movimenti. Hughes, il portiere nuovo, parla poco, ma ogni suo movimento esprime più di mille parole e rappresenta precisamente il ruolo così scaltro e ricco di sfumature che un professionista impiegato di notte in un hotel del genere deve saper interpretare. Un dialogo costruito sui silenzi di Charles e le infiltrazioni continue di Erie, fino a che quest’ultimo troverà la chiave per sbloccare le riserve del suo interlocutore: una partita a dadi, e si potrà intuire chi sia il vero Charles e smettere di parlare della tomba di Hugie.

INFO. Teatro Out Off, via Mac Mahon 16

www.teatrooutoff.it, biglietteriaoutoff@gmail.com, 02-34532140

ORARI: mercoledì, venerdì e sabato ore 19.30 – martedì e giovedì ore 20.30 – domenica ore 16.00

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • La Rava e la Fava

    Ottima trattoria piemontese di piccole dimensioni a pochi minuti dal teatro Out Off. Dalla Tartare di Fassone al Tartufo Nero (18 euro), ai Tajarin Piemontesi al Ragù (13 euro) o al burro e tartufo nero d’Alba (16 euro) state pur certi che passerete un’ottima serata. Accompagnata anche dalla cortesia del marito, milanese, della proprietaria (Clarissa, è lei la piemontese, non c’era quando siamo andati noi) e simpatia e l’eleganza dei camerieri, indiani

    Indirizzo: Via Principe Eugenio, 28, 20155 Milano

    Telefono: 0233602175

    Website: https://www.trattorialaravaelafava.it/

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