Pochi giorni alla Coperativa per ‘Giovinette’, spettacolo sulle donne calciatrici durante il Fascismo: fu un esperimento sportivo di successo, ma di breve durata

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Ciapa'l tram

Pubblicato Novembre 22, 2022

Uno spettacolo sulle limitazioni e le difficoltà che incontrarono le prime ragazze che decisero di cimentarsi con il calcio negli anni Trenta

Non è un caso che sia il Teatro della Cooperativa ad ospitare “Giovinette”, lo spettacolo in scena da questa sera, 22 novembre, solo fino al 27 che testimonia la nascita della prima squadra ufficiale di calcio al femminile italiana. Spettacolo co-prodotto da Pem Habitat Teatrali e Rara Produzione, è tratto dal romanzo omonimo di Federica Seneghini e Marco Giani per la regia di Laura Curino e la collaborazione artistica di Marco Rampoldi, vede in scena tre attrici: Federica Fabiani, Rossana Mola, Rita Pelusio. Interpretano Rosetta, Giovanna, Marta le ragazze, tra i 15 e i 20 anni, che con altre si erano riunite nel Gruppo Femminile di Calcio, GFC, da loro fondato grazie a Leandro Arpinati, gerarca bolognese dello sport, a capo del Coni e della Figc, che lo aveva concesso. Mente aperta e moderna, già prima del calcio lo sport della pallacanestro aveva avuto il suo consenso di creare una squadra femminile.

Eppure lo spettacolo si concentra anzitutto sulle limitazioni che a questa straordinaria apertura furono imposte: le donne calciatrici dovettero giocare infatti a porte chiuse, indossando gonnelloni, e il ruolo del portiere doveva comunque essere interpretato da un uomo per evitare pallonate all’utero (questi preziosi futuri organi per ospitare i desiderati nascituri rischiavano, secondo la mentalità dell’epoca, di essere irrimediabilmente compromessi nel caso colpiti da una pallonata troppo violenta). Come saranno riusciti questi due unici esemplari maschili in campo a superare lo shock di vedere una partita tra due squadre di donne calciatrici? Per calmare gli animi furono imposte altre regole: la palla era più piccola e leggera, i tempi non erano di 45 minuti ma bensì di 20. I passaggi poi dovevano essere solo rasoterra. Ecco i vari motivi per cui dopo pochi mesi le ragazze furono costrette a smettere.

Eppure, nel suo momento apice, ci furono ben 50 giocatrici parte del GFC. Finchè il nuovo gerarca dello sport alla presidenza del Coni, Achille Starace, bloccò l’espansione del calcio femminile: troppo poco dignitoso per una donna come sport. “Queste ragazze sapevano bene qual era la morale dell’epoca e cosa voleva dire vivere in un regime totalitario e praticare il calcio, sport appannaggio dei maschi- afferma Federica Seneghini- Il regime fascista, in un primo momento, non sa cosa dire rispetto a questa iniziativa, ma ci penseranno i giornalisti legati al potere ad attaccarle con articoli pieni di pregiudizi“, continua. E, in effetti, la maggioranza dei giornali definì il calcio femminile un “antisport”, una “buffonata di tipo americano”. Uno spettacolo quindi anche sulla storia del giornalismo e della censura? Pochi giorni per vederlo, il dibattito è aperto.

Teatro della Cooperativa, via Hermada, 8 – Milano 02 6420761 info@teatrodellacooperativa.it www.teatrodellacooperativa.it martedì. mercoledì, venerdì e sabato ore 20.00 giovedì ore 19.30 domenica ore 17.00 e ore 20.00. Intero € 18 Convenzioni € 15 Under 27 € 10 Over 65 € 9 Giovedì Biglietto Unico € 10

Mezzi pubblici MM3 Maciachini / MM2 Lanza + tram 4 (fermata Niguarda Centro) MM5 Ca’ Granda + autobus 42 autobus 51, 83, 172 servizio Radiobus (info e prenotazioni 02 48034803) BikeMi (stazione più vicina: Ospedale Niguarda)

In bici Il Teatro della Cooperativa favorisce l’uso della bicicletta e della mobilità ecosostenibile e aderisce a Teatro, Cinema, Concerti…in BICI biglietto ridotto.

In auto PARCHEGGIO GRATUITO Gli spettatori possono usufruire gratuitamente del parcheggio del supermercato di via Ornato 28, che verrà chiuso 15 minuti dopo il termine dello spettacolo

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Scott Joplin Pub

    Propone ottime birre artigianali provenienti da Italia e Europa. La cucina offre come specialità gli arrosticini abruzzesi: autentici, di filetto o fegato di pecora o di pollo (1 euro o 1.50 l’uno), minimo serviti nel numero di 10. Si trovano anche panini di vario tipo e taglieri di salumi e/o formaggi. Non è ‘ideale per i vegetariani, per gli altri è una buona soluzione per il prima e dopo teatro.

    Indirizzo: Via Val di Ledro, 11, 20162 Milano

    Website: https://www.scottjoplin.it

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