Milanoltre, il festival di danza contemporanea che guarda all’attualità con occhi nuovi. Ne parliamo con Rino De Pace, direttore artistico

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Interviste

Pubblicato Ottobre 17, 2022

La XXVI edizione del festival di danza contemporanea Milanoltre raccontata da Rino De Pace, il direttore artistico

Disponibilità e chiarezza hanno caratterizzato l’intervista con Rino De Pace, direttore artistico di Milanoltre dal 2010, festival di danza contemporanea che giunge quest’anno alla XXXVI edizione e si svolgerà dal 27 settembre al 16 ottobre principalmente al Teatro Elfo Puccini oltre che in altre sedi. La tranquillità e disponibilità del direttore sono forse motivati anche dal fatto che De Pace è parte del Festival fin dal 1985, anno della sua prima edizione. La sua carriera nasce all’Elfo dove per 16 anni è stato Responsabile di produzione e distribuzione della stagione, collaborando direttamente con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Gabriele Salvatores. Parte del comitato artistico di Milano Oltre e di AddaDanza, dal 1999 è socio di Milano Oltre e dal 2002 del Teatro dell’Elfo. Non dimentichiamo che dal 1999 al 2010 ha lavorato anche alla Biennale di Venezia, Settore Danza Musica Teatro e che per 11 anni è stato a fianco di figure quali Carolyn Carlson, Frédéric Flamand, Giorgio Barberio Corsetti, Peter Sellars, Giorgio Battistelli, Romeo Castellucci, Massimo Castri, Karole Armitage, Ismael Ivo, Maurizio Scaparro al programma di produzione e di ospitalità. Ha curato vari festival di danza contemporanea in Europa e dal 2017 sviluppa “Bermudas”, nuova collana dedicata a tematiche e protagonisti della danza contemporanea per Scalpendi Editore. Insomma, vedendo il percorso artistico e l’esperienza di chi ne è alla guida si intuisce perché Milanoltre gode di un ampio successo di pubblico, ma abbiamo cercato di andare a fondo e capire meglio i segreti che hanno creato il gradimento delle scorse edizioni.

Aprite il 27 settembre all’Elfo Puccini con la prima nazionale de “La question des fleurs”, un’opera collettiva prodotta in Québec nella quale i due danzatori Danny Morissette e Daphnée Laurendeau danno corpo alle immaginazioni e alle visioni di quattro menti creative: Andrea Peña, Christophe Garcia, Dominique Porte e Ismaël Mouaraki. Perché avete scelto loro come primo spettacolo?

“Questo lavoro è nato durante il Covid. Il fatto che Morissette e Laurendeau siano una coppia nella vita e sul palcoscenico ha permesso che potessero provare anche in pandemia, in collegamento video con gli altri del gruppo di produzione. Partire con questo spettacolo rappresenta un modo per restare nell’attualità, i duri mesi del lockdown, ma guardando ad essi anche in modo positivo, lasciando spazio alla speranza e al riscatto: cosa si è potuto realizzare, di bello, anche in un momento tanto difficile?”

E si può dire che questa risposta rappresenti lo spirito di Milanoltre, rassegna che vuole portare in città la danza contemporanea in modo positivo, non esclusivo, accompagnando anche il pubblico nelle scelte degli spettacoli e fornendo agli spettatori l’opportunità di assistere consapevolmente a lavori? Come siete riusciti in tale intento?

“Sì, credo che il successo di pubblico di Milanoltre, che ci viene riconosciuto certamente dalle istituzioni, derivi dal fatto che sappiamo guardare al futuro in modo attivo. E per questo siamo multiformi: proponiamo spettacoli di danza, performance e momenti di didattica rivolti sia a studenti universitari che aperti al pubblico, in modo da avvicinarlo anche in linea teorica ai linguaggi che affrontiamo. Portiamo le persone a scoprire a fondo il tipo di teatro che proponiamo. In particolare quest’anno, tra il 9 e il 13 ottobre, presentiamo una delle novità di questa edizione: gli appuntamenti VETRINA ITALIA DOMANI / Under35 in Scena e la sezione Affollate Solitudini, dove le nuove proposte avranno l’opportunità di mostrare i propri lavori. E poi le Conferenze-Danzate, tenute da esperti del settore supportati da quattro performer d’eccezione, gli scaligeri Stefania Ballone e Matteo Gavazzi accompagnati dai più giovani Linda Giubelli e Alessandro Paoloni. La teoria si mischia alla dimostrazione eseguita in danza di ciò che si è spiegato. Un viaggio attraverso le diverse tecniche, estetiche e poetiche con parole e documenti video pensato per tutti coloro che vogliano scoprire più da vicino il patrimonio storico e culturale della danza. (Nei dettagli: Alessandro Pontremoli, 9/10 ore 18.30, racconta “La danza sociale e teatrale dal XIV al XVIII secolo”; Alberto Bentoglio, 10/10 ore 19.30, Il Lago dei cigni + Giselle; Valeria Crippa Bayadere + Don Chisciotte, 11/10 ore 19.30; Elisa Guzzo Vaccarino, 12/10 ore 19.30),Maurice Béjart, William Forsythe e Jiří Kylián; infine Stefano Tomassini Mauro Bigonzetti e Angelin Preljocaj, 13/10 ore 19.30, n.d.r.). Anche lo spettacolo al Pac è indice dalla multiformità che ci contraddistingue, e del senso di opportunità per il pubblico di assistere a un tipo di teatro contemporaneo che vogliamo diffondere: il 29 settembre al Padiglione d’Arte Contemporanea in via Palestro, ore 21.30 (replica il 30/09 ore 19.00), la Compagnia Enzo Cosimi presenta “Coefore Rock&Roll”, seconda tappa del loro progetto “ORESTEA. Trilogia della Vendetta”. Si tratta di un concerto-performance site specific per quattro performer più nove Erinni e quindici figure (selezionate nel vivaio dell’Accademia Beltrami) che coinvolge in forme transmediali e transdisciplinari gli elementi visivi e spaziali ambientato in un regno di incubi di infanzia, giocattoli rotti, coperte colorate che si ispira all’artista Mike Kelley.

Qual è il Festival che più si avvicina a voi, anche all’estero?

Diciamo che noi siamo in contatto con vari festival di danza contemporanea in tutta Europa, in America oltre che in Italia. In Italia collaboriamo con il Torino Danza Festival e il Bolzano Danza/Tanz Bozen: condividiamo progetti e gli artisti. Ma bisogna ricordare che Milanoltre è molto cambiato negli anni, e ci sono state diverse direzioni artistiche prima della mia. Diciamo che da quando sono arrivato io, nel 2010, ho preferito creare una rassegna in cui ci fossero solo spettacoli di danza contemporanea. Prima c’erano anche appuntamenti di musica e teatro. Eppure, pur avendo ridotto le discipline, il pubblico è aumentato, e nel 2021, prima edizione dopo il Covid, abbiamo avuto lo stesso numero di spettatori che nel 2019.

Quest’anno siete diventati un’impresa sociale. Cosa significa?

Era necessario assolvere a certe esigenze burocratiche per rispondere ai bandi. Di fatto non cambia molto, eravamo già prima una non profit.

Come si rapporta la danza contemporanea con le tematiche storico politiche attuali come la guerra in Ucraina? Si trovano accenni al tema in programma?

L’attualità è molto presente, tanto che la 36° edizione del Festival Milanoltre è intitolata “1986 – 2024 back to the future”. Vogliamo essere un festival nuovo, con attenzione anche a temi come l’ecologia e la disabilità. Ad esempio abbiamo avviato politiche green policy con l’adesione alla campagna di Treedom insieme al Teatro dell’Elfo: il Festival devolve un euro su ogni biglietto acquistato per piantare alberi ad uso contadino in territori svantaggiati e costituire la nostra foresta. Ospitiamo 30 spettacoli da Francia, Argentina, Québec, Israele, Libano, Senegal, Messico, India, Belgio, Polonia accanto alle realtà più interessanti della nostra nazione. Come quello de La Compagnie Cas Public da Monreal che il 4 e 5 ottobre è in scena con “9” (prima nazionale) che ha come protagonista Cai Glover, ballerino professionista con disabilità uditiva che ha fatto del suo limite una risorsa danzando qui sulla monumentale grandezza della 9° sinfonia di Beethoven che diventa un audace viaggio di sensazioni. Parleremo anche di religione il 7/10, ore 20.30, in prima nazionale, Roberto Zappalà porta “Kristo”, spettacolo che si compone di visioni, immagini e suoni che lasciano libera l’immaginazione con un montaggio (e smontaggio) di parole dagli autori più disparati che convergono nella voce e nel corpo di un nuovo Cristo. Atteso anche il ritorno il 14/10 al Festival dell’irrefrenabile Louise Lecavalier/Fou Glorieux che in Stations balla ininterrottamente su un palco delimitato da quattro colonne di luce. Chiude l’edizione 2022 (ore 20.30) il Suzanne Dellal Centre for Dance and Theatre di Tel Aviv che insieme a MILANoLTRE, nell’ambito delle relazioni internazionali che incentivano il ricambio generazionale anche in ambito creativo, ha selezionato 8 nuovi progetti di altrettanti giovani artisti. Naom Caspi, Dana Sapir, Nur Garabli, Tamir Golan, Lal’el Pillora, Ron Cohen hanno a MILANoLTRE un duplice ruolo: sia come creatori e interpreti di 1|2|3 Solos & Duos, sia sul piano formativo, culturale e sociale con i giovani danzatori, studenti e professionisti del Centro Nazionale di Produzione della Danza DanceHaus più che si concretizza il 15/10 con una giornata di scambio artistico.

Ha già in mente la prossima edizione?

Sì, ma guardo ancora più in là: io sarò in carica fino al 2024, poi voglio lasciare spazio ad altre idee, altre persone. Sto cominciando già a formare la figura che mi succederà: dovrà essere ingrado di muoversi in vari ambiti.

ieri sera prima del primo spettacolo Rino De Pace, direttore artistico di Milanoltre ha presentato il Festival al pubblico
ieri sera alla fine de “La question des fleurs”

Informazioni e prevendita

Indirizzo: Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33

Tel. 02.00.66.06.06

Whatsapp 333 204902

E-mail: biglietteria@elfo.org

Orari biglietteria: lun – ven 10:00/19:00 – sab 13:00/19:00

Prezzi: da €5 a €20 – Card e abbonamenti: da €38 a €150

Info e prenotazioni online: www.milanoltre.org

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